I really like what I am doing! – Chiara

A story by Chiara

Country of Origin: Italy

Country of Destination: Germany

 

Why did you take part in a mobility experience in Berlin?foto chiara

I have been taking part in in mobility projects around Europe since I was 20 years old. Right now I am in Berlin and will be working here for six months as a volunteer. I really like what I am doing now because I help people from all over Europe to take part in mobility projects in this stunning city. These intercultural exchanges abroad have changed my life and my perception of the world and of myself.

I am happy now for giving other people the same opportunity I have.

I decided to go for a longer period abroad because I really like the person I became thanks to the exchanges.
Moreover, Berlin is for sure the place to be! Thousands of activities, events, meetings… take place daily and nice people meet here. The life here is so stimulating and creative that helps to be active and give something back to the city and its community.

Now three months left and my head is full of doubts and questions about what to do after that. Am I going to stay here? Should I move again somewhere else? On the one hand Berlin: charming, unpredictable, lovely people, a lot of changes, doing, creating; on the other hand I hear a voice inside my mind telling me to keep moving and exploring.

What did mobility brought to your life; from personal and professional point of view?

A mobility project, no matter if it is for work or just travel, helps to grow up as citizen and also as a member of a community. It gives you pretty much. In my case, these wide knowledge about different cultures and places changed somehow my personality, reinforced my self-esteem, my critical point of view, my ability to adapt and made me more conscious how important it is to communicate and try to understand before judge.
Concerning my professional skills: to be able to work in multicultural environment and team and try to communicate using a new language. These challenges have a positive influence and contribute to improve my professional skills. Moreover, you have an overview how things looks like at work outside your country of region. You can also create a social network for future collaboration, that it is always a good point!

Would you advise a mobility experience to your friends/family?

Perhaps you should ask directly my friends how many times I have already done it!

I really recommend this kind of experience to everyone, no matter what profile you have. One day I will have to include these great experiences in my CV and for sure it will be very difficult to summarize in a couple of sentences all I have learned, all I have gained not only in my professional life but also in the personal field.

 

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Come mai hai deciso di prendere parte ad un progetto di mobilità a Berlino?

Partecipo a progetti di mobilità di vario genere sin dai vent´anni. Adesso mi trovo a Berlino, dove per sei mesi lavorerò come volontaria SVE presso l´associazione GEB, la quale organizza e coordina progetti e stage per studenti e insegnanti europei. A spingermi ad intraprendere questa ennesima avventura è stato il desiderio di voler contribuire nel dare ad altri ragazzi la possibilità che ho avuto io: cambiare visione del mondo e di me stessa . In poche parole: ho deciso di trascorrere un lungo periodo all´estero perché mi piace la maniera in cui viaggiare mi sta trasformando.

In questo, giunti a metà della mia esperienza come volontario EVS qui a Berlino, le inevitabili domande sul “dopo” cominciano ad essere sempre più pressanti: cosa farò? Resto? Vado, via, altrove, ancora? Da un lato il fascino di questa città, che non si ferma mai, che non smette di sorprendere (nonostante le sorprese siano all´ordine del giorno), con i suoi abitanti in perenne movimento, dove a mettere ansia non è l´horror vacui, bensì l´impossibilità di prendere parte a tutti gli eventi, le attività, gli incontri. E, da non sottovalutare, l´impressione di aver cominciato a costruire qualcosa qui. Dall´altro lato però, scava quel caro vecchio tarlo, una vocina, una pulsione viscerale che continua a spingermi nella direzione opposta: spostarsi, provare qualcosa di nuovo, ancora più lontano.

In che modo il partecipare ad un progetto di mobilità ha cambiato la tua vita personale e professionale?

Quello che un´esperienza di mobilità, lavorativa o meno che sia, può dare, in termini di crescita personale, lo ritengo davvero inestimabile. Entrare in contatto con culture e luoghi diversi, nel mio caso, ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo della mia personalità, accrescendo fiducia in me stessa, spirito critico e d´adattamento, così come la sacrosanta disponibilità alla comunicazione e al dialogo, che sempre dovrebbero precedere la formulazione di qualsiasi giudizio.
Da un punto di vista lavorativo, sono convinta che il fatto di lavorare in un team e in un ufficio dove si incontrano tanti stranieri, così come il fatto di dover continuamente comunicare in un´altra lingua, abbia positivamente influenzato la mia efficienza sul luogo di lavoro.

Consiglieresti un´esperienza di mobilità ad amici o familiari?

Fareste meglio a chiedere ai miei amici quante migliaia di volte li ho già importunati insistendo affinché lo facessero! Un´esperienza del genere la consiglio a chiunque, indipendentemente dal proprio percorso di studi, professione, età, etc. Quelle poche righe con le quali riassumiamo nei nostri curriculum esperienze del genere non potranno mai racchiudere tutto quello che abbiamo guadagnato, in termini di professionisti, ma prima ancora di essere umani.

 

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